Libera di Abortire: La Campagna per l'Aborto Libero e Sicuro

Scopri tutte le iniziative della campagna "Libera di Abortire" per chiedere l'introduzione di nuovi medici non obiettori negli ospedali pubblici e garanzia di aborto sicuro.



Libera di Abortire: La Campagna per l'Aborto Libero e Sicuro

Ho urlato per ore, ma l’anestesista era obiettore”, “Potevi pensarci prima!” - e ancora - “mi hanno respinto in tre ospedali”. Queste solo alcune delle tantissime denunce e grida di aiuto di donne italiane che da qualche giorno campeggiano sui manifesti della campagna “Libera di Abortire”, portata avanti - nelle principali città italiane - da Radicali italiani, il comitato IVG ho abortito e sto benissimo, Non è un veleno e UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, ma anche dai Giovani Democratici Abruzzo e Milano, Si Può Fare, TAKE… ACTION!

L’iniziativa – avviata ufficialmente il 22 maggio a Roma - è aperta ed estesa a tutte le realtà, le associazioni e anche ai cittadini e le cittadine impegnate nella difesa della libera scelta e dell’aborto sicuro negli ospedali pubblici.

A 43 anni dall’approvazione della Legge 194, infatti, il diritto all’aborto in Italia è tutt’altro che garantito: il 70% dei medici si dichiara obiettore e questo impedisce a coloro che decidono di interrompere la gravidanza di effettuare un aborto sicuro. A tutto questo si aggiunge un sottobosco – ormai sempre più evidente e tristemente noto – di minacce, rappresaglie e violenze psicofisiche da parte di infermieri, ostetriche, medici e operatori sanitari che rifiutano di prestare le cure dovute durante le fasi dell’interruzione volontaria di gravidanza e anche nei momenti successivi, in cui è necessaria la loro assistenza.

La campagna propone a tutti i liberi cittadini di firmare un appello diretto al Ministro Speranza e al Ministero della Salute affinché intervengano in modo tempestivo, con misure serie e risolutive, per garantire a ogni donna la libertà di esercitare il diritto a interrompere la propria gravidanza e – allo stesso tempo – ricevere tutte le cure mediche e psicologiche necessarie.


Nello specifico, l’appello richiede che:
- vengano date disposizioni alle Regioni per assumere nuovi medici non obiettori, che ad oggi sono in numero insufficiente per garantire il diritto delle donne ad abortire;
 - venga inserito un indicatore specifico in grado di consentire la valutazione della presenza/assenza, tempi e modalità di erogazione dei servizi per l’interruzione volontaria di gravidanza, e siano disposte, per le Regioni che non garantiscono tale prestazioni, penalizzazioni nei finanziamenti;
- venga incentivata la telemedicina per il colloquio con il medico e il rilascio del certificato necessario per attivare l’iter dell’interruzione volontaria di gravidanza;
- sul sito del Ministero della Salute vengano fornite chiaramente tutte le informazioni fondamentali sull’aborto, inclusa una mappa dettagliata e aggiornata delle strutture ospedaliere dove è possibile accedere, nonché una guida chiara e semplice dei diritti delle persone che vogliono accedere al servizio;
- siano svolte indagini conoscitive e aggiornate sull’aborto clandestino in Italia, le cui stime ufficiali – secondo gli ultimi studi - continuano ad essere poco attendibili;
- vengano resi obbligatori percorsi di preparazione, aggiornamento e informazione del personale sanitario impegnato nelle pratiche di IVG e sia garantita una adeguata formazione nelle scuole di specializzazione di ginecologia ed ostetricia;
- vengano finanziati e incentivati progetti continuativi di informazione sessuale e affettiva nelle scuole, in modo da garantire la piena conoscenza dei diritti riproduttivi delle persone.

Cosa possiamo fare concretamente?

Come cittadini e cittadine, possiamo firmare l’appello di “Libera di abortire”, che sta raccogliendo le firme di associazioni e cittadini italiani per far arrivare al Ministero della Salute un messaggio forte e chiaro per invertire l’attuale rotta.
Ma c’è di più: è possibile anche fornire un ulteriore e importante supporto per sostenere la campagna con una donazione, destinata a finanziare la creazione dei manifesti e la loro affissione in punti strategici delle principali città italiane, attraverso l’acquisto di spazi regolari d’affissione. Di conseguenza, maggiori saranno i fondi raccolti dalla campagna, più saranno gli spazi dove potranno essere affissi i manifesti a sostegno dell’iniziativa.

Il Corriere delle Dame ha aderito attivamente alla campagna con la firma della direttrice una donazione a supporto dell’iniziativa.

Verdiana Amorosi

Verdiana Amorosi

Ha sempre avuto la passione per le lingue straniere e i viaggi. Dopo la laurea in lingue e letterature, ha abbracciato il mondo del giornalismo, collaborando per diverse testate sia cartacee che online. Dopo un lungo periodo nella redazione di un giornale immobiliare, ha scoperto per caso il mondo della seo: è stato amore a prima vista. Da allora lavora come SEO specialist e aiuta le imprese ad aumentare la loro visibilità online. Ha lavorato per diversi anni in alcune web agency romane e oggi è SEO strategist in un'agenzia di marketing digitale. Ha fondato il Corriere delle Dame per coniugare la passione per la SEO con quella per la scrittura con l'obiettivo di creare un punto di riferimento online per le donne 4.0. Nel tempo libero fa trekking e si imbottisce di film

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