Come potare l’albicocco: Consigli per la Cura e la Potatura

Come si pota l'albicocco? Tutte le risposte con le indicazioni di chi coltiva piante e alberi da anni!



Come potare l’albicocco: Consigli - CorriereDelleDame

Se siete così fortunate da avere un albicocco in giardino o sul vostro terrazzo, ecco una breve ma esaustiva guida per potare correttamente la vostra pianta e far in modo che in estate possa regalarvi tante meravigliose albicocche.


L’albicocco è un albero appartenente alla famiglia delle rosaceae proviene dalla Cina ed è arrivato a noi grazie agli Arabi, che lo importarono.
Si adatta bene ai nostri climi temperati, è molto generoso nella produzione di frutta e la sua crescita è vigorosa e rapida, motivo per cui avrà bisogno di numerosi interventi di potatura per contenerne la chioma frondosa, che si riveste in primavera di bellissimi fiori bianchi o rosa.

Attraverso una potatura ben fatta riuscirete a contenere la crescita della pianta, sia in altezza che in larghezza, garantendogli  così una resistenza maggiore a malattie crittogamiche ed eventuali attacchi da parassiti. Tenendo sotto controllo l’altezza dell’albero, in seguito potrete eseguire dal basso quasi tutti gli interventi necessari per la sua coltura. Con una buona potatura, inoltre, eliminerete il legno vecchio e consentirete il diradarsi dei rami, affinché la luce del sole possa raggiungere ogni parte dell’albero. Solo così avrete un albero di albicocco sano e vigoroso, che vi delizierà con la sua abbondante produzione di albicocche zuccherine. Ma prima di iniziare a parlare di potature, è bene precisare che ne esistono due tipi, ciascuna con la sua funzione: quella di formazione e quella di produzione.

Potatura di formazione e potatura di produzione: differenze

Con la  potatura di formazione si dà alla pianta una determinata configurazione che ne determinerà la forma e l’andamento,  ma in parte ne influenzerà anche la futura produzione. Con questo tipo di potatura è possibile ottenere anche albicocchi a spalliera, un sistema di coltivazione con cui è facile produrre frutta in spazi non molto estesi, oppure abbellire un muro o una recinzione del vostro giardino. La potatura di formazione è detta anche di allevamento. Questo tipo di intervento è indispensabile sia per l’albicocco ad uso decorativo che per quello destinato alla produzione. Ad essere differenti sono i punti dei rami in cui avvengono i tagli.
La potatura di formazione deve essere effettuata entro i primi due anni di vita dell’albero, periodo in cui la pianta è giovane e flessibile ed è, quindi, più facile farla adattare alla forma desiderata. A patto, ovviamente, che non ci si allontani troppo dal suo naturale andamento.

Potatura di formazione del primo anno per albicocco a “vaso”

In genere, per gli albicocchi destinati alla produzione di frutti, la potatura di formazione è effettuata in modo tale da imprimere alla pianta la cosiddetta forma a“vaso” e a tre branche. In questo modo quasi tutte le operazioni successive, necessarie alla coltivazione, si possono effettuare da terra, perché – con questo metodi – si contiene anche l’altezza. Inoltre, con questa forma vuota al centro e con i rami orientati verso l’esterno, la luce del sole può giungere in ogni parte della chioma, con grande beneficio del colore, della consistenza e del sapore finale del frutto.


Per ottenere una pianta con queste caratteristiche è necessario procedere alla potatura di formazione subito dopo l’impianto, da eseguire da novembre a dicembre: l’astone va tagliato ad una altezza di circa 50-80 cm da terra, con un taglio obliquo e protetto con l’apposito mastice da potatura. Questa pratica impedirà la formazione di batteri, che potrebbero infettare il taglio, compromettendo così la salute della piccola pianta messa a dimora. Se l’astone dovesse avere dei rami laterali, quelli che si trovano a circa 30 cm da terra, vanno eliminati completamente attraverso un taglio praticato alla base del ramo. Eventuali altri rami vanno tagliati all’altezza della seconda gemma. Ricordate sempre che tutti i tagli vanno protetti con il mastice.


In primavera - in particolare nel periodo di aprile/maggio - la piantina messa a dimora in autunno germoglierà e l’alberello si sarà alzato di circa 20 cm.
Fra tutti i germogli è necessario sceglierne tre distanziati tra loro di circa 5-6 cm lungo il piccolo tronco principale. Gli altri devono essere eliminati, così come vanno eliminati tutti quelli che si trovano fino a 30 cm da terra.

All’inizio di settembre, i tre rami scelti per l’impalcatura dell’albero potrebbero aver raggiunto quasi la lunghezza di un metro; a questo punto bisogna piegare le branche di ciascun ramo mediante degli spaghi fissati a terra con dei picchetti, con una inclinazione di circa 35-40° rispetto alla verticale ed orientarle nella direzione giusta per far acquisire alla pianta una forma armoniosa. Questa operazione deve essere effettuata solamente nel periodo in cui le branche  sono tenere, perché giovani, in caso contrario i rami potrebbero spezzarsi. Alla fine di settembre vanno eliminati tutti i rametti cresciuti a 30 cm dalla fine di ogni branca.

Potatura di produzione

Una volta che l’albero ha assunto la forma desiderata, si prosegue con la potatura di produzione che consiste nell’eliminazione dei rami secchi ed improduttivi e di quelli che impediscono alla luce del sole di irradiare tutte le parti, anche quelle più interne dell’albero. Inoltre, la potatura di produzione ha lo scopo di contenere la chioma  per frenare lo sviluppo vegetativo e attraverso questa tecnica è possibile anche contenerne l’altezza.

 Per l’albicocco, i periodi migliori di potatura sono in primavera, marzo-aprile e all’inizio dell’estate da giugno a fine luglio. Poiché in questo periodo i rami sono ricchi di foglie, la tecnica viene chiamata “potatura al verde”. Nel primo periodo si tagliano i rami in eccesso più corti (massimo 20 cm), nel secondo periodo si tagliano quelli un po’ più lunghi, da 30 a 70 cm. Ogni volta tagliato un ramo è necessario ricoprire il taglio con del mastice cicatrizzante, che ne accelera la cicatrizzazione ed impedisce l’insinuarsi di agenti patogeni.


Se avrete cura e rispetto per la pianta, i risultati non si faranno attendere e la fatica e l’impegno saranno ripagati con una copiosa produzione di albicocche zuccherine e saporite.

 



Angela Agresta

Angela Agresta

È nata a Marina di Catanzaro, adora il mare e si è sempre chiesta: perché vivo in collina? Alla nascita della sua seconda bimba “ha smesso di lavorare” per fare la mamma a tempo pieno. Quando sono diventate due splendide donne, ha iniziato a dedicarsi a tutto ciò che le era sempre piaciuto, ma per cui non aveva mai avuto abbastanza tempo. Ha imparato a realizzare splendidi oggetti con la tecnica dell’invetriatura Tiffany, ha frequentato un corso di giardinaggio, uno di pasticceria professionale e uno di fotografia. Il risultato? Da come il suo giardino si inonda di colori in ogni stagione, da quanto sono apprezzati i suoi dolci e le foto con cui spesso immortala tutto… ritiene di non aver seminato sul cemento armato! La sua ultima passione è il Tai Chi, una meravigliosa disciplina orientale di cui avrà modo di parlare in queste pagine.

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