Biennale Arte 2019: la rivoluzione veneziana (quasi) tutta al femminile

Il Corrieredelledame.it vi porta alla scoperta della 58. Esposizione Internazionale d'Arte a pochi giorni dalla sua cerimonia d'apertura



Biennale Arte 2019 Venezia  - CorriereDelleDame

May you live in interesting times: un titolo evocativo e lapidario per il vernissage lagunare giunto alla sua 58esima edizione internazionale che aprirà i battenti al pubblico il prossimo 11 maggio (pre-apertura 8,9,10 maggio) e sarà visitabile al pubblico fino al 24 novembre 2019.

La Biennale Arte di Venezia 2019, curata da Ralph Rugoff, si prefigura come una rassegna dialogica e senza confini, fatta di interrogativi, risposte aperte e mutevoli, punti fermi all’interno di una “costante rivoluzione”.

“La nostra missione – spiega Paolo Baratta, Presidente della Mostra dal 1998 – è semplice anche se non facile: offrire agli artisti durante i sei mesi di Mostra un luogo di dialogo il più libero possibile e ai visitatori un intenso incontro con l’arte.” Non una semplice esposizione dunque, ma uno strumento che permetta ai visitatori di analizzare con consapevolezza il mondo nella sua complessità diffidando dalla cattiva informazione, sempre più radicata soprattutto a causa del crescente monopolio di “diffusione del sapere” in mano ai social media.

Per questo, gli artisti che prenderanno parte alla Biennale esporranno in più punti della laguna opere e percorsi tra loro diversi, con l'intenzione di offrire al pubblico prospettive differenti, e a volte contradditorie, di uno stesso autore. In questo modo i visitatore troverà una Proposta A, all’Arsenale, e una Proposta B, al Padiglione Centrale ai Giardini: “Tutti gli artisti partecipano a entrambe le mostre, ma espongono lavori molti diversi in ciascuna sede. In un’epoca in cui la comunicazione pubblica è codificata in modo sempre più ristretto, la Mostra mira a celebrare la capacità dell’arte di stimolare domande e confronti complessi.” dichiara Rugoff.

Settantanove gli artisti coinvolti, soprattutto e, con nostro grande piacere, donne, provenienti da 90 nazioni, in particolare Asia e America; esporranno, inoltre, solo artisti contemporanei viventi. Per la prima volta in mostra a Venezia ci saranno anche Pakistan, Ghana, Algeria e Madagascar, mentre per Kazakistan e Repubblica Domenicana sarà allestito un padiglione ad hoc.

Tra nomi di spicco alla Biennale 2019 troviamo il provocatorio Christoph Büchel, la scultrice femminista Lee Bul, Lawrence Abu Hamdam, Teresa Margolles, fotografa messicana nonché patologo forense, Shilpa Gupta, Avery Singer, Alex Da Corte, Jesse Darling, la cinese Yin Xiuzhen che attraverso l’utilizzo di tessuti nella sua arte mescola identità culturale e memoria, Jean Luc Moulène, Jimmie Durham e il suo minimalismo dell’assemblaggio, Rosemarie Trockel e la surrealista britannica Anthea Hamilton.

Per la fotografia e il suono saranno presenti tra molti altri, l’indiana Gauri Gill, Frida Orupabo, Cyprien Gaillard, l’originale installazione di computer music contemporanea ad opera del giapponese Ryoji Ikeda e, dal Libano, il compositore ed inventore Tarek Atoui.

Infine parteciperanno all'evento Soham Gupta e Anthony Hernandez, fotoreporter fortemente voluti da Rugoff e lo scrittore, lama e cineasta tibetano Khyentse Norbu.

Gli italiani saranno (solo) due, entrambe donne, e si tratterà della giovane Ludovica Carbotta e della scultrice Lara Favaretto.

Ventuno è invece il numero degli eventi collaterali alla kermesse che la renderanno ancora più ricca e appunto “interessante”: si svolgeranno tra il Padiglione delle Arti Applicate all’Arsenale e Forte Marghera su organizzazione di Enti ed Istituzioni internazionali in collaborazione con la Biennale Arte.

“Nel nostro lavoro occorre essere favorevoli alla rivoluzione permanente che ci è portata dalle opere e dagli artisti ma evitando schemi che fanno dell'artista un soggetto monodimensionale, agente diretto di storia ed evoluzione politica – scrive Baratta nel Manifesto della 58. Biennale Arte – occorre non cadere nella trappola di farsi orientare dal mercato ma operare libere scelte e certamente evitare di compiacere il diktat delle tendenze prevalenti e, se necessario, agire in direzione opposta ai main stream del momento, ben sapendo che il mercato esiste e l'informazione che una Biennale offre finisce con l'essere anche un contributo al suo miglioramento.”

Non ci resta che attendere la cerimonia di apertura della Biennale Arte 2019 prevista per sabato 11 maggio a Ca' Giustinian.

Per info e prenotazioni visitare il sito ufficiale della 58. Edizione della Biennale Arte di Venezia www.labiennale.org

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